Tre ragazzi di Pavia, mettono in piedi nel 1999 un trio strumentale dal curioso nome, “Ultraviolet Makes me Sick” iniziando a comporre la propria musica. UVMMS è: Alberto Anadone, chitarra e occasionalmente basso fretless e non – Gianmaria Aprile, chitarra – Davie Impellizzeri – batteria
I due primi ep della band, senza etichetta discografica alle spalle, ottengono un ottimo riscontro nella scena musicale indipendente Italiana, con ottime recensioni nelle riviste specializzate e concerti, e sono notati dall’etichetta indipendente Australiana orientata verso la psichedelia, Camera Obscura Records, che produce il primo disco di UVMMS “Soundproof” nel 2001. La musica è cinematica, calda, slow motion e fisica allo stesso tempo, semplice e poco arrangiata strettamente correlata all’ispirazione, sperimentale ma non complessa o mentale, e completamente strumentale, molte canzoni senza l’uso del basso (chitarra/chitarra/batteria).
Mentre “Soundproof” raggiunge una tiratura di più di 1000 copie (in Italia, Australia, Inghilterra, USA e Europa), un importante live management Italiano (Tour de Force) accoglie la band nel proprio rooster, contemporaneamente vengono pubblicate molte recensioni che mettono UVMMS tra i migliori gruppi della new wave strumentale del dopo post-rock.
Il secondo disco viene creato nel 2003, le session di incisione di “No freeway, no plan, no trees, no ghosts…” terminano in luglio. La Post produzione, mixing, editing e mastering sono affidati a Fabio Magistrali che aggiunge al disco un suono caldo, aperto e spaziale facendolo suonare molto diverso dal precedente “Soundproof”. Il disco vede le prime trace cantate di uvmms, armonie pop/slow-core cantate da Andrea Ferraris, membro dei “Deep End” e di “One by One we’re all becoming shades”. Andrea inizia a seguire il gruppo nei concerti dal vivo abbandonando il trio e inserendo il basso in quasi tutti i pezzi sul palco. La musica diventa più lenta e avvolgente su questo secondo disco, come una sorta di viaggio psichedelico , con molte canzoni semiacusctiche e desertiche.
“No freeway, no plan, no trees, no ghosts…”, secondo disco ufficiale di UVMMS, esce a febbraio 2004 per Camera Obscura, come sempre per il resto del momdo tranne l’Italia dove una importante etichetta indipendente, Urtovox records, pubblica il gruppo.
Gli anni 2004/2005 vedono la partecipazione a molte compilations, la più importante “Song for another place” edita Urtovox/Awful Bliss o le compilation delle riviste Losing Today e Mucchio Selvaggio, un lavoro di incrocio e improvvisazione con la band italiana Sogni Verticali, e l’inizio dei lavori per il terzo album di UVMMS.
Il terzo album del gruppo, registrato e mixato nella camera piena di vecchi specchi di una vecchia cascina da GM. Aprile e L.Monti, è completato nel 2006/2007 con un ensemble di cinque elementi con voce e tastiera, che danno al suono di base dalla matrice rock psichedelico, un gusto pop. Finalizzato e masterizzato ad Amsterdam da Zlaya (www.zlayamusic.com), “Stuck in the Room full of Mirrors” esce ad inzio 2008 per l’etichetta indipendente italiana Utrovox records, e fissa un altro punto nel viaggio di Ultraviolet Mkes Me Sick, il punto di una produzione per la prima volta strutturata e complessa, che esplora rock, psichedelia, pop e strumentale come in uno sguardo profondo in un caleidoscopio.

Ultraviolet Makes Me Sick